Il Piano Transizione 5.0
Incentivi all’efficientamento energetico delle imprese
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Rivoluziona la tua produzione con gli incentivi del piano nazionale industria 5.0
Presentazione
È in approvazione dal Consiglio dei ministri di oggi, lunedì 26 febbraio 2024, il Piano Transizione 5.0. Già domani è previsto l’approdo in Gazzetta Ufficiale del relativo Decreto-legge, mentre a breve ci sarà l’uscita dei decreti attuativi.
Il Piano Transizione 5.0 si riferisce alle “Transizioni Gemelle”, sviluppando il paradigma della Transizione 4.0 e premiando il processo di efficientamento energetico, integrando la transizione digitale con quella ecologica.
Il Piano Transizione 5.0, quindi, sarà complementare alla transizione 4.0: verranno riconosciuti principalmente investimenti in beni strumentali, materiali e immateriali, previsti dagli allegati A e B, che determinano un processo di efficientamento energetico.
Trattasi quindi di un provvedimento importantissimo per il nostro settore, che dovrebbe contribuire a rilanciare ulteriormente gli investimenti in macchine e impianti effettuati nel nostro Paese.
L’aliquota riconosciuta sarà unica e si applicherà all’intero montante riconoscendo, oltre all’acquisto di beni strumentali, anche altre due linee di investimento: l’autoproduzione di energia (fotovoltaico) e la formazione del personale.
Riportiamo di seguito su una serie di anticipazioni informali (in attesa di conferma ufficiale) forniteci direttamente dal competente Ministero MIMIT in una serie di incontri riservati tenutisi nei giorni scorsi.
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Dotazione finanziaria.
Il Piano Governativo prevede una dotazione totale di 12,7 miliardi, dei quali 6,3 miliardi di euro su transizione 5.0 ricavati da risorse PNRR, mentre resta stanziato un importo simile, pari a 6,4 miliardi di euro, per la transizione 4.0, somme queste tratte da risorse nazionali.
Per il piano transizione 5.0 varranno gli investimenti effettuati a partire dal 1^ gennaio 2024, con consegna massima tassativa ENTRO FINE 2025 (obbligo imposto dalla UE).
Tutta la documentazione definitiva relativa agli investimenti dovrà essere consegnata al massimo entro marzo 2026, in quanto entro giugno 2026 il Governo deve rendicontare alla UE tutti i risultati del Piano.
Per gli investimenti 4.0 viene invece mantenuto il limite della consegna entro giugno 2026. Il Pianto Transizione 5.0 è misura non selettiva, cumulabile con altri Aiuti di Stato.
Unico limite: non è consentita cumulabilità con credito ZES (credito relativo al Mezzogiorno).
A chiarimento del connubio e cumulabilità investimenti 4.0 e investimenti 5.0, quelli 4.0 che determinano anche un risparmio energetico tale da rientrare nella nuova misura saranno “unificati” nella stessa garantendo i benefici indicati in tabella (tanto è vero che andrà dimostrata anche l’interconnessione del bene, ecc.). Viceversa, se gli investimenti 4.0 non generano risparmio energetico
o comunque non nella misura individuata in tabella, rimarranno agevolati soltanto al 20% previsto oggi per l’incentivo 4.0.
b)I Beni agevolabili
Punto di partenza è lo stesso del piano 4.0, cioè gli allegati A e B di cui alla legge di bilancio 2017. Conseguentemente il focus resta sui beni strumentali e sugli impianti di produzione, oltre che sui software.
c)I risultati richiesti
Obiettivo del Piano Transizione 5.0 è, come detto, il risparmio energetico: è necessario che l’intervento sia volto al risparmio energetico e abbia come effetto di generare un risparmio energetico:
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o di almeno 3% a livello aziendale complessivo
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oppure di almeno 5% per la singola linea produttiva
Più nello specifico gli incentivi sono scaglionati nel modo seguente:
Risparmio energetico ottenuto:
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risparmio per Unità produttiva da 3 a 6%
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risparmio per singolo Processo produttivo da 5 a 10% quota investimento fino a 2,5 milioni il 35%
Risparmio energetico ottenuto:
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risparmio per Unità produttiva da 6 a 10%
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risparmio per singolo Processo produttivo da 10 a 15% quota investimento fino a 2,5 milioni il 40%
Risparmio energetico ottenuto:
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risparmio per Unità produttiva oltre il 10%
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risparmio per singolo Processo produttivo oltre il 15% quota investimento fino a 2,5 milioni il 45%
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